Titolo Proprio: Madonna col Bambino in trono e angeli musici
Autore: Pedro Angel
Identificativo: 12 et 13 [1] 2.12
Collocazione: c. 64 r.
Classificazione: Bibbia, Teologia, Religioni
IconClass: 11F6211
Datazione Certa: 1587
Tecnica: Xilografia
Dimensioni (altezza x base, centimetri): 10,5 x 16,5
Tag: Vergine, Gesù, ,

Descrizione:

Questa incisione si ripete diverse volte all’interno di tutti e tre i tomi illustrati del Flos Sanctorum.
La Vergine appare seduta su di un ricco trono, sormontato da due tende che fanno da quinta teatrale e con un angelo musico inginocchiato per lato. L’angelo di destra suona una viola, quello di sinistra una chitarra. Maria è vestita con un’ampia tunica che le copre i piedi, poggiati su un tappeto decorato con motivi geometrici. Il velo le contorna il viso con un delicato panneggio, al di sotto dell’aureola; il suo volto è inclinato verso destra, lo sguardo rivolto verso il basso in contemplazione del bambino Gesù. Il bambino, tenuto stretto dal braccio destro della madre, è raffigurato in piedi con il braccio sinistro disteso verso sinistra. Il suo sguardo, al contrario di quello della madre, è rivolto a sinistra verso un punto imprecisato oltre il proprio braccio disteso. Per rendere luminosa l’aureola di Gesù, Pedro Angel, disegna una fittissima raggiera a partire da questa. L’incisione esaminata rispecchia in tutte le sue caratteristiche l’iconografia della Maestà. Il Flos Sanctorum, deriva dalla Legenda Aurea di Jacopo de la Voragine, in cui si dedica ampio spazio alla Vergine. le notizie di Maria contenute nel Vangelo risultano esigue e si fermano alla trattazione del momento dell’Ascensione di Gesù. Se ufficialmente l’autorità ecclesiastica respingesse gli apocrifi, di fatto ne legittimava i racconti, nella consapevolezza della enorme valenza che essi assumevano per l’irradiazione delle feste mariane. Per quanto riguarda la Maestà ci si rifà agli scritti di Melitone di Sardi, apocrifo del II secolo d.C e fonte certa per Voragine. l’incisione è firmata P.A. in basso a sinistra accanto alla vesta dell’angelo. In questo caso l'incisione accompagna il capitolo diciassettesimo: Qui il Villegas, citando Salomone, affida la spiegazione dell’argomento da affrontare: la sofferenza della Vergine durante la vita di Cristo. Tutti i fiumi, dice salomone entrano in mare. Fiumi pieni di vita, come il Tago subiscono la stessa fine, quella di disperdersi in acque sterili e morte. Così è la Vita della Vergine, Santa e piena di gioie, ma tendente continuamente al dolore che le causerà la morte violenta del figlio. L’autore definisce Gesù come simbolo della sua sofferenza e martirio. Ritiene che dipingere la Vergine con il bambino equivalga a dipingere un qualsiasi martire con accanto lo strumento che lo privò della vita terrena. E questo risulta interessante essendo proprio una Vergine con il Bambino l’immagine con cui si apre il capitolo; la citazione puntale dell’autore alla Vergine in trono con il bambino tra le braccia, rende l’immagine assolutamente pertinente. Nonostante il capitolo esaminato non verta propriamente sull’episodio raffigurato si conclude ritenendo la xilografia di tipo illustrativo.


Bibliografia:

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